Solidità, concretezza, ma anche tanti errori a costituire la cornice di un tre a zero anomalo, con pochi fronzoli e tanta sostanza per i biancoverdi, ancora alla ricerca di un gioco ben definito, ma tremendamente efficaci sotto porta. Marrocco orchestra i suoi ragazzi con un 4-3-3 solido e per nulla spettacolare, con Ciccotosto mezzala di lotta e governo, Del Giango e Marrocco a completare il terzetto, apparso in diffoltà e spesso mal supportato in fase di ripiego. Per sbloccare la situazione l'Odorisiana necessitava di un'azione individuale di un certo rilievo, è così che funziona quando un collettivo non riesce a sbrogliare la matassa, serve una giocata che dia la sveglia, utile a far respirare aria buona: Ciccotosto, provvidenziale, ha  tolto i suoi dalle sabbie mobili con il gol del vantaggio sugli sviluppi di un corner; poi tanta sofferenza, soprattutto a centrocampo. Ripresa, ventunesimo minuto, la classica sliding door, con Ottaviano in versione Batman a scongiurare il possibile pareggio, apripista di un'ipotetica e plausibile rimonta. Invece no, pochi minuti dopo calcio di rigore che Di Matteo realizza con freddezza da bomber di razza: le ali sono state asciugate, l'Airone c'è e si vede. Marrocco vede giusto nel sostituire Civico con Di Giacomo, fresco, motivato e autore di una prestazione da tenere bene nella propria testa: ritagliarsi un posto da prezioso dodicesimo uomo nello scacchiere potrebbe essere utile per spaccare le difese avversarie nella ripresa, quando lo sforzo profuso è già elevato e lui sembra proprio il tipo adatto a questo ruolo. Quando mancano dieci minuti al termine, Di Matteo va in percussione, grande parata del portiere, ma da pochi passi, appunto Di Giacomo: tre a zero!
Non era facile, Tufillo si è dimostrato avversario ostico, con buone individualità. Tre a zero non banale, ma per il bel gioco ripassare, grazie.
Grazie del tempo che impiegherete per la lettura del pezzo, Vostro Luigi Della Penna.